“La festa odierna ci fa contemplare questo meraviglioso mistero di amore e di luce da cui proveniamo e a cui è orientato il nostro cammino terreno.”

In questa festa nella quale celebriamo Dio: il mistero di un unico Dio.

E questo Dio è il Padre e il Figlio e lo Spirito Santo.
Tre persone, ma Dio è uno!
Il Padre è Dio, il Figlio è Dio, lo Spirito è Dio.
Ma non sono tre dei: è un solo Dio in tre persone.

È un mistero che ci ha rivelato Gesù Cristo: la Santa Trinità.
Oggi ci fermiamo a celebrare questo mistero, perché le persone non sono aggettivazione di Dio, no.
Sono persone reali, diverse, differenti; non sono – come diceva quel filosofo – «emanazioni di Dio», no, no!
Sono persone.
C’è il Padre, che io prego con il Padre Nostro; c’è il Figlio, che mi ha dato la redenzione, la giustificazione; c’è lo Spirito Santo, che abita in noi e abita la Chiesa.

E questo parla al nostro cuore, perché lo troviamo racchiuso in quella espressione di san Giovanni che riassume tutta la Rivelazione: «Dio è amore» (1Gv 4,8.16).
Il Padre è amore, il figlio è amore, lo Spirito Santo è amore.
E in quanto è amore, Dio, pur essendo uno e unico, non è solitudine ma comunione, fra il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo.

Perché l’amore è essenzialmente dono di sé, e nella sua realtà originaria e infinita è Padre che si dona generando il Figlio, il quale si dona a sua volta al Padre e il loro reciproco amore è lo Spirito Santo, vincolo della loro unità. Non è facile da capire, ma si può vivere questo mistero, tutti noi, si può vivere tanto.

Questo mistero della Trinità ci è stato svelato da Gesù stesso.
Egli ci ha fatto conoscere il volto di Dio come Padre misericordioso; ha presentato Sé stesso, vero uomo, come Figlio di Dio e Verbo del Padre, Salvatore che dà la sua vita per noi; e ha parlato dello Spirito Santo che procede dal 1Padre e dal Figlio, Spirito di Verità, Spirito Paraclito […], cioè Consolatore e Avvocato.

E quando Gesù è apparso agli apostoli dopo la risurrezione, Gesù li ha inviati ad evangelizzare «tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo» (Mt 28,19).
La festa odierna, dunque, ci fa contemplare questo meraviglioso mistero di amore e di luce da cui proveniamo e a cui è orientato il nostro cammino terreno.
Nell’annuncio del Vangelo e in ogni forma della missione cristiana, non si può prescindere da questa unità alla quale chiama Gesù, fra noi, seguendo l’unità del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo: non si può prescindere da questa unità.

La bellezza del Vangelo richiede di essere vissuta – l’unità – e testimoniata nella concordia tra noi, che siamo così diversi!
E questa unità oso dire che è essenziale al cristiano: non è un atteggiamento, un modo di dire, no, è essenziale, perché è l’unità che nasce dall’amore, dalla misericordia di Dio, dalla giustificazione di Gesù Cristo e dalla presenza dello Spirito Santo nei nostri cuori.

Maria Santissima, nella sua semplicità e umiltà, riflette la Bellezza di Dio Uno e Trino, perché ha accolto pienamente Gesù nella sua vita. Ella sostenga la nostra fede; ci renda adoratori di Dio e servitori dei fratelli.

(Letture: Dt 4,32-34.39-40; Sal 32; Rm 8,14-17; Mt 28,16-20)