(Omelia della I° domenica del T.O – Anno B  –  Festa Battesimo di Gesù)
“A voi stanno simpatici i provocatori?
Ha chiesto oggi Don Giulio durante l’omelia – sembra che Dio si sia fatto uomo per provocare il diavolo, come l’eroe che si fa catturare dal nemico per entrare nel campo avversario, e da lì riesce a vincere il male sradicandolo dalle radici.
La prima provocazione di Dio è il Natale quando si fa bambino indifeso;
la seconda provocazione è la croce quando si lascia catturare, picchiare e uccidere senza ribellarsi;
la terza provocazione è l’Eucarestia quando si nasconde in un piccolo pezzo di pane e si mette nelle mani dell’uomo che può fare di lui quello che vuole.
Dio provoca perché il male va smascherato, come le malattie che si devono sfogare per perdere di forza.
Anche Dio si nasconde in un Bambino, nella Croce, nell’Eucarestia e chiede a noi, quarta provocazione, di vivere come ha fatto lui e di accettare di essere dei provocatori perché il male si spenga.

Noi esseri umani avremmo fatto di tutto per essere grandi e pieni di potere, invece Dio fa una provocazione e diventa piccolo e umile; diventa un pezzo di pane nelle mani dell’uomo.

Questa è la vera vittoria che esaurisce il male per manifestare la sua grandezza.

Dio si fa piccolo e chiede a noi di essere provocatori come lui,piccoli e indifesi come il Bambino che nasce a Nazareth; sofferenti e indifesi come sulla Croce; umili come nell’Eucaristia”.