“…si tratta della notissima lettera del 1854, nella quale Dostoevskij (nella foto), descrivendo alla signora Fonvizina le caratteristiche della fede che gli ha permesso di superare la tremenda esperienza della galera, così la definisce:
“Mi sono formato un simbolo di fede in cui tutto per me è chiaro e sacro.
Questo simbolo di fede è molto semplice, eccolo: credere che non v’è nulla di più bello, di più profondo, di più simpatico, di più ragionevole, di più coraggioso e di più perfetto di Cristo; e non solo non c’è, ma con amore geloso io mi dico che neppure può esservi.
Ma v’è di più: se qualcuno mi dimostrasse che Cristo è fuori della verità ed effettivamente risultasse che la verità è fuori di Cristo, io preferirei restare con Cristo piuttosto che con la verità“.