(XIX Domenica T.O – Anno A)

“Le montagne sono affascinati – ha detto don Anton a Campo Tures durante l’omelia odierna – Gesù si ritira spesso sui monti per parlare con Dio o per vivere dei momenti particolari della sua esistenza terrena (Tabor, Golgota, Beatitudini ecc.).

 

Oggi la voce divina dal cielo dice che “… questo è il mio figlio prediletto, ascoltatelo”.
Ascoltare la parola sia nella liturgia eucaristica sia nella vita quotidiana. Lo splendore con cui si mostra nella Trasfigurazione è solo un anticipo della luce nella notte di Pasqua.
Nell’Apocalisse 22:16, Gesù si definisce la lucente stella del mattino.
Una stella ha guidato Magi alla grotta di Betlemme e una croce luminosa ha liberato gli uomini dall’angoscia.

Con la sua venuta, il vero “sole” illumina gli uomini.

Il cantico di Zaccaria, in Luca 1:76-79, afferma che l’Aurora visiterà la terra.

La risurrezione di Cristo: fu quello il mattino che sancì per l’uomo l’inizio di una nuova creazione.

Il Risorto divenne per tutti la stella radiosa del mattino. Tante volte nel Vangelo, Dio appare come una grande luce. Luce del nostro cammino”.