“Ritengo infatti che Dio abbia messo noi, gli apostoli, all’ultimo posto, come condannati a morte, poiché siamo dati in spettacolo al mondo, agli angeli e agli uomini. Noi stolti a causa di Cristo, voi sapienti in Cristo; noi deboli, voi forti; voi onorati, noi disprezzati. Fino a questo momento soffriamo la fame, la sete, la nudità, veniamo percossi, andiamo vagando di luogo in luogo, ci affatichiamo lavorando con le nostre mani. Insultati, benediciamo; perseguitati, sopportiamo; calunniati, confortiamo; siamo diventati come la spazzatura del mondo, il rifiuto di tutti”
1Cor 4,6b-15
“Siamo dati in spettacolo”: al mondo, le cose, agli angeli, gli spiriti, agli uomini, fatti di spirito e di cose.
Siamo spettacolo come Gesù sulla croce è spettacolo, cioè è cosa da vedere per la salvezza.
Noi stolti, gli altri intelligenti; noi deboli, gli altri forti.
I cristiani sono chiamati ad essere un po’ come il sacrificio espiatorio: la spazzatura, parola che usa San Paolo oggi, è proprio questo, quello che resta di chi si sacrifica per gli altri, prende su di sé il male perché gli altri abbiano il bene.
Questo siamo noi, questo è il nostro compito: così completiamo la Creazione, risaniamo il Creato, e siamo i signori del sabato, cioè di tutto quanto il mondo.
Il mondo si salva così: prendendo su di noi il male, col bene, con l’amore, con la croce di Cristo, con la Santa Messa, per dare tutto il bene, riversarlo e rinnovare tutto il mondo.
Questo è Cristo, questa è l’Eucaristia, questi siamo noi- in Lui!
Gesù, Maria Giuseppe vi amo.
Salvate anime!
(D.G)