Giovanni ci ha avvisato che sono nate le prime “mele lazzarine”, i cui alberelli sono stati piantati oltre tre anni orsono.

Si chiamano le “mele dei chierichetti” perché nei tempi antichi, al termine della celebrazione della Messa, era sovente che il sacerdote andasse nell’orto e regalasse ai chierichetti, come premio per il loro servizio all’altare, una mela «lazzarina» (anche se il nome botanico corretto è «azzeruolo o pomi reali»).

Era molto gradita dai bambini e nei tempi passati esisteva un albero o un cespuglio in ogni parrocchia, come ci ha ricordato lo storico Emidio Vegetti durante un incontro organizzato dalla Walking Valley sulla storia del territorio.

Hanno prevalentemente fiori rosa e piccoli frutti.
A prima vista sono delle meline colorate, dal rosso al giallo.

Un frutto ormai dimenticato e sicuramente sconosciuto a molti, ma dal gusto strepitoso, vanigliato, al vago sapore di fragola e ricchissimo di vitamina C.