(Omelia della  XVI Domenica T.Ordinario Anno A)
“Domande per gli anziani: la preghiera, dopo una certa età, cambia oppure è sempre la stessa? Il giudizio nei confronti degli altri è uguale? – ha chiesto don Giulio durante l’omelia odierna – chi diventa anziano pensa sicuramente alla fine del mondo, rappresentata da un fuoco.
Chi si oppone al fuoco, ossia all’amore, incenerisce.
Chi accetta questo fuoco, entra nell’immenso.
Con tale modo di agire, Dio ha insegnato al suo popolo che bisogna amare. Dio non sradica subito la zizzania, ma attende. Dopo il peccato c’è la possibilità di pentirsi.
Primo dono il PERDONO.
Il Signore vuole che il suo Paradiso sia un seme di cui noi dobbiamo prenderci cura.
Senza il nostro aiuto, quel seme non porta frutto.
Secondo dono il regalo del PARADISO.
 

Ma un nemico ha messo il male nel mondo, ossia c’è la libertà di fare il male.
L’amore vale anche questo rischio, ossia che ci sia il male.
Il terzo dono è la LIBERTÀ.
Il Signore però non elimina subito il male, e permette che il bene ed il male crescano insieme, ed attende il giudizio finale.
Noi siamo i servi che dobbiamo continuare a seminare ossia ad amare.
Sarà il Signore a dividere al termine della vita il grano dalla zizzania”.