La cosa che ci sentiamo tutti concordi nel dire è che il Villaggio senza barriere Pastor Angelicus è un luogo paradossale, perché qua, dove dovresti incontrare la sofferenza e il dolore, incontri Gioia e Amore: ognuno di noi ha incontrato sguardi, sorrisi, abbracci offerti gratuitamente e sinceramente dati.
Ma com’è possibile tutto questo?
Com’è stato possibile creare una comunità in cui persone “normali” e persone spesso emarginate, riescano a vivere in perfetta sintonia e fraternità?
Pensiamo che la risposta si possa, per certi versi, trovare nel Vangelo letto qualche giorno fa e citiamo:
“In verità io vi dico ancora: se due di voi sulla terra si metteranno d’accordo per chiedere qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli gliela concederà. Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro”.
Qua veramente, delle persone si riuniscono nel nome del Signore che è il cuore pulsante del Villaggio.
Conosci la fede, la speranza e la carità; negli sguardi, nelle testimonianze e nei volontari.
Per Amare infatti non è necessario essere verticali, non è necessario saper parlare e tantomeno possedere doti particolari.
Per Amare basta tenere a mente le parole di Don Mario Campidori:
“…vivere per fare la Gioia, propria, degli altri, di Dio”.
Ora anche noi possiamo dire di aver lasciato una piccola pietra nella storia di questo meraviglioso posto. Siamo contenti… e grazie”.